Donne da un altro pianeta: una critica femminista alla società contemporanea

 


"Ogni giorno osserviamo il globo terrestre da lontano, siamo incoraggiate a riprodurci e a ucciderci, senza dimenticare di applicare il mascara"

Donne da un altro pianeta è una raccolta di racconti la cui bellezza e il cui potenziale mi risulta impossibile da descrivere a parole da quanto me ne sono innamorata.

Cinque sono i racconti che compongono questa meravigliosa raccolta. Racconti dal genere distopico e Sci-Fi in cui questo elemento viene usato con maestria per criticare, per nulla velatamente, il patriarcato e la società maschilista e capitalista contemporanea.

Ono Miyuki nel racconto che dà il nome alla raccolta gioca sul ribaltamento dei ruoli di genere: in un futuro lontano in cui la razza umana ha bisogno di sopravvivere ad ogni costo, le donne si sono evolute diventando geneticamente superiori agli uomini e sono costrette a cacciare gli uomini per procreare. In questo mondo non c’è più spazio per i sentimenti e per la morale: stupro e cannibalismo sono la normalità. Le donne devono scendere in guerra e cacciare, gli uomini devono morire. Cosa succede però a chi non è interessato a prendere parte a questo deumanizzante sistema? È il caso di Yumi, che quando incontrerà Eiji inizierà a mettere in discussione tutto ciò in cui ha creduto fino a quel momento.

In “Vendere il proprio corpo” invece, se possibile ancora più spietato e doloroso del primo racconto, conosciamo Nina, una giovane ragazza costretta a prostituirsi per vivere. In un modo inquinato a tal punto da essere diventato invivibile, tutti gli umani aspirano a comprarsi un corpo artificiale: un corpo sì uguale a tutti gli altri ma che non si ammala e non muore. Solo i ricchi, che vivono i luoghi sicuri e sanificati, sono invece interessati a comprare i corpi in salute di chi se ne disfa, proprio come nel caso di Nina, il cui corpo viene acquistato da proprietario dell’azienda più importante di tutto il Paese per la sorella. Una storia dolorosa e di denuncia dove gli abusi sono descritti in modo dettagliato e raccapricciante che fa riflettere sul potere corruttore del denaro ma anche sulla libertà, sull’umanità e sui sentimenti che in questo caso assumono sfumature saffiche, che ritroviamo anche nel terzo racconto “To the moon”, dai toni più intimi e malinconici.

E ancora troviamo donne usate come incubatrici per portare avanti un esperimento al limite dell’umano. Donne che vivono all’ombra degli uomini, manipolate e usate proprio da chi credevano volesse loro bene.

Cinque racconti femministi che ruotano attorno ai corpi, alla maternità e alla riappropriazione di essi seguendo la propria volontà, ribellandosi apertamente alla società e alla morale comune. Le donne di questa raccolta sono tutte outsider, donne che, ribellandosi agli uomini, diventano mostruose.

Questo libro è una ventata d’aria fresca, è proprio ciò che io cerco in un libro. Non mi bastano più i libri “coccola” con la solita morale trita e ritrita, abbiamo bisogno di libri femministi e lucidi che ci permettano di riflettere e interrogarci sulla società in cui viviamo. Abbiamo bisogno di libri difficili che quando li leggi te li senti sullo stomaco, che fanno male e addirittura inorridire. Non vogliamo più libri che ci lasciano indifferenti. Questo è proprio il caso di Donne da un altro pianeta. Doloroso e necessario. Assolutamente da leggere.