"Il rumore dei tuoi passi" di Valentina d'Urbano è un libro che ero inizialmente restia a leggere in quanto dal titolo e della copertina mi sembrava il solito libro d'amore smielato... beh, in questo caso direi che il detto "mai giudicare un libro dalla copertina" cade proprio a fagiolo.
La storia si apre con un funerale: quello del
protagonista, Alfredo, raccontato in prima persona da Beatrice. Ciò che
ha di particolare questo libro è che, a differenza delle storie d'amore
tragiche nelle quali uno dei due innamorati muore alla fine, qui il
libro si apre con lui già morto. La narrazione avviene infatti tramite
un lungo flashback raccontato, appunto, dalla protagonista Beatrice
partendo da quando si sono conosciuti da piccoli fino alla tragica morte
e poi al funerale di Alfredo.
Il romanzo è molto crudo in quanto
ambientato in periferia, in un quartiere malfamato del sud chiamato
"Fortezza" poiché è un posto chiuso dal quale non si può né entrare né
uscire: le forze dell'ordine se ne mantengono alla larga ma in cambio
gli abitanti non se ne possono andare; essi vivono senza speranza, senza
nessuna possibilità di migliorare la propria condizione sociale e in un
luogo dove i crimini sono all'ordine del giorno.
E' un romanzo -a
differenza di ciò che si penserebbe leggendo il titolo- ben poco
romantico : l'amore affrontato è un amore puro che scaturisce anche
dall' odio, che racconta la storia di questi due ragazzi che si sono
ritrovati a condividere tutto, dalla famiglia, al tetto, all'affetto - e
che affronta argomenti delicati come la tossicodipendenza, la speranza e
la disperazione, i problemi familiari e i pregiudizi con una crudezza e
con un realismo unici e tipici dell' contesto in cui la vicenda è
ambientata.
La lettura è molto scorrevole in quanto il linguaggio
usato da Beatrice per narrare è semplice e a volte contiene espressioni
gergali o parolacce che rendono il tutto ancora più vero. E' un romanzo
che prende dalla prima pagina e che ti lascia ad ogni capitolo con il
fiato sospeso in quanto non si sa quando morirà Alfredo né come lo farà.
Ho trovato molto bello il fatto di essere riuscita ad affezionarmi tantissimo a lui nonostante si sapesse già della sua morte e ho sperato fino alla fine che non morisse o almeno che la sua morte non arrivasse presto. Nonostante già dal primo capitolo si capisca che tra Bea e Alfredo non ci sia mai stato niente di effettivo, ci si ritrova a sperare in un lieto fine per loro, che avranno sempre un rapporto che va dall' amore all'odio provando dei sentimenti di cui riusciranno a essere consapevoli solo pian piano crescendo, senza mai però riuscire ad esprimerli. Essi venivano chiamati da tutti "i gemelli" per il loro modo di essere identici e per il loro profondo legame che non gli permetteva di stare lontani fino, appunto, alla morte di Alfredo che lascerà Beatrice solamente con dei ricordi come il rumore dei suoi passi o il suo profumo che svanisce sul cuscino.
E' una storia che lascia
sicuramente con l'amaro in bocca e tante lacrime, piena di colpi di
scena e decisamente dolorosa, da leggere tutta d'un fiato; un libro
davvero emozionante in cui personalmente, all'inizio, ho trovato molta
difficoltà nell'immedesimarmi ma che alla fine ho vissuto nel profondo.