Titolo: La pioggia nera
«Mentre mi guardavo allo specchio mi ricordai della cascata di pioggia
nera scesa nel momento in cui salivamo con Nojima sulla barca
clandestina. […] Mi lavai le mani alla fontanella ma lo sporco non venne
via neanche sfregandolo con il sapone. Sembrava impresso indelebilmente
sulla pelle»
Pubblicato nel 1965, La pioggia nera risale a
vent’anni dopo il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, il quale
costituisce il nucleo tematico dell’opera; Ibuse Masuji non ha avuto
esperienza diretta della catastrofe che viene affrontata con sguardo
antropologico; Gli stessi personaggi non sono in grado di fornire una
valutazione storico-critica dell’evento, dunque non vi è un’attribuzione
della colpa da parte di questi ultimi, né un atteggiamento di
vittimismo.
La pioggia nera, che dà titolo all’omonima opera,
costituisce un elemento della natura la cui funzione è sovvertita
rispetto dall’immaginario di riferimento: se nel mondo rurale è sinonimo
di vita e fertilità, quella che si manifesta nel libro costituisce un
ossimoro in quanto è portatrice del fall-out atomico;
Shigematsu
e Yasuko, rispettivamente zio e nipote, costituiscono i due personaggi
principali dell’opera che narrano la catastrofe attraverso la stesura di
diari riportando gli episodi di vita precedenti al giorno del
bombardamento: il loro scopo è provare l’incolumità di Yasuko affinché
possa essere creduta in salute e sposarsi, alcune dicerie la credono
infatti affetta da malattia atomica.
La narrazione si dipana
quindi attraverso la citazione di più diari, creando così una
molteplicità di livelli temporali e un intreccio tra i punti di vista
dei diversi personaggi. Soltanto l’insieme dei racconti permette la
costruzione della ‘memoria’ dell’evento per sovrapposizione di immagini:
l’esperienza è individuale, ma la ‘memoria’ è collettiva; esistono
tante realtà quante visuali possibili.
Il tono adottato rimanda
a una descrizione pacata, quasi neutra, priva di enfasi anche quando
parla di uomini morti, di animali o dello stravolgimento della natura
(uno degli elementi più inquietanti) contribuendo ancora di più al senso
di angoscia. ⭐⭐⭐,5/5