Titolo: Namamiko l'inganno delle sciamane
Questo libro mette in scena, nei palazzi splendidamente adornati e carichi di segreti della corte del periodo Heian, l'indimenticabile storia d'amore tra l'imperatore Ichijo (980-1011) e la sua prima consorte Teishi, e la sottile lotta politica messa in atto dal potente cancelliere Michinaga per dividerli. La strategia dell'alto funzionario passerà per il corpo e per le labbra di ingannevoli sciamane, due sorelle che loro malgrado diverranno potenti guardiane di verità e menzogne; cioè è legato alla credenza che lo spitito vendicativo di una persona potesse prendere possesso del corpo di un'altra (generalmente donne).
Fumiko Enchi è riuscita, tramite vari artefici letterari, a narrare una storia vera unendola alla finzione facendoci riflettere sulla funzione delle donne del periodo intrappolate nella rete del dominio maschile e da essi controllate.
📍Tutti i personaggi del
romanzo sono realmente esistiti tranne le due miko Kureha e Ayame. Ma
definiamo cosa sono le міко: le miko, che oggi lavorano nei santuari con
le mansioni di vendere omamori, omikuji e danzare in varie cerimonie,
fungevano da medium invitando nel loro corpo lo spirito. La possessione
avveniva con la trance sciamanica che è descritta come un vero e proprio
atto sessuale in cui lo spirito entra nella miko. Kureaha infatti è
caratterizzata da una forte passione carnale che non si vede negli altri
personaggi, soprattutto nell'eterea Teishi, descritta con vari topoi
della letteratura Heian.
📍Enchi fa spesso uso del
soprannaturale collegandolo al desiderio erotico inespresso, ciò fa sì
che la sua letteratura venga spesso messa sullo stesso piano di quella
di Mishima.
📍Il libro tratta di tutti gli aspetti religiosi
dell'epoca MA c'è un'inesattezza storica: Enchi fa cambiare voce alle
miko quando sono possedute ma degli studi hanno dimostrato che non era
così.
📍Mentre Shōshi è una figura femminile paralizzata dagli
eventi, manipolata fin da piccola (paragonabile a Fujitsubo del Genji),
Teishi ha un grande potere: è l'unica che riesce a controllare
l'imperatore Ichijō che la ama incondizionatamente, infatti è così certa
del suo amore che sfida Michinaga: il fatto di tagliarsi i capelli è un
gesto di sfida, infatti ai tempi significava l'ingresso nella vita
monastica e l'abbandono della vita mondana ma Teishi rientra comunque a
Palazzo e Michinaga non può impedirglielo.
📍Nei testi di Enchi
troviamo sempre una forte intertestualità: qua infatti lei si rifà allo
Heike Monogatari e al fittizio Namamiko Monogatari. Nel testo in
giapponese infatti sono presenti più livelli che passano da un stile
pseudo classico a uno più moderno! Il lavoro di traduzione deve essere
stato molto difficile anche perché Paola Scrolavezza ha deciso di
inserire un glossario per mantere gli appellativi dei personaggi (es.
Michinaga: Cancellerie, Gran Ministro, Sua Signoria...) mentre nella
traduzione inglese si è usato un solo termine!
Ho
trovato il testo molto scorrevole e interessante nonostante
inizialmente sia un po' difficile da seguire in quando i nomi giapponesi
si somigliano tutti e per la quantità di informazioni ricevute ma ci si
abitua in fretta e si è curiosi di sapere cosa succederà. ☆☆☆☆/5