Il grande Gatsby – Francis Scott Fitzgerald⁣

«Sono un branco di porci» gridai attraverso il prato.⁣⁣⁣⁣
«Tu da solo vali più di tutti quanti messi insieme.»⁣

Ambientato nell’età del Jazz, in pieni Roaring Twenties, Fitzgerald ci fa conoscere tutte le contraddizioni di quest’epoca, a partire dal protagonista Gatsby, uno dei personaggi più soli di tutta la letteratura, la cui vita presenta molte similitudini con quella dello scrittore.⁣

Non so spiegarvi bene quanto mi sia affezionata a lui, posso solo farvi capire perché mi si strige il cuore ogni volta che ci penso: Gatsby è ricchissimo, ha una gigantesca villa dove organizza regolarmente feste a cui tutti gli abitanti di West Egg partecipano, ha un passato misterioso e su di lui girano tanti pettegolezzi, è sempre sulla bocca di tutti ma nessuno lo conosce davvero.⁣
Gatsby vive per gli altri, ma soprattutto per Daisy, la donna che gli ha rapito il cuore prima di partire per la Prima Guerra Mondiale e a cui aveva giurato fedeltà. Per lei Gatsby ha fatto una vera e propria ascesa sociale, incarnando il “sogno americano” e passando da essere un contadino al ricco proprietario della villa di fronte a quella di Daisy e del marito Tom.⁣⁣⁣⁣
Un uomo ancorato al passato e all’illusione dell’amore di una donna che non è quella che crede; mi ha fatto capire quanto tempo sprechiamo dietro a persone che non ci meritano.⁣
«Parlò molto del passato e ne dedussi che cercava di ritrovare qualcosa, forse un concetto di se stesso che era scomparso nell’amore per Daisy.»⁣

La scrittura di Fitzgerald è fortemente evocativa, fatta di immagini e simbolismi soprattutto attraverso i colori: quello dominante quando si parla di Gatsby è il giallo, simbolo di denaro e ricchezza, mentre quello di Daisy è il verde, simbolo di speranza ma anche di illusione; tuttavia lo stile ricco ed elegante risulta a tratti pesante.⁣

Un libro sicuramente da approfondire e che lascia un grande senso di tristezza e solitudine. Da leggere almeno una volta nella vita.