L’amore di uno sciocco – Tanizaki Jun’ichirō

L’amore di uno sciocco ( 痴人の愛, Chijin no Ai) – Tanizaki Jun’ichirō, 1925⁣

Joji è un impiegato di ceto medio affascinato dall’occidente che, vedendo Naomi, una giovane cameriera di cafè che gli ricorda un’attrice di Hollywood, decide di prenderla sotto la sua protezione per educarla, proteggerla e farla diventare la sua futura moglie. Ma educare Naomi non è così semplice...⁣


Questo libro si colloca tra la prima e la seconda fase della produzione di Tanizaki in cui il fascino per l’occidente e per i nuovi contenuti portati a Tokyo sono i protagonisti principali. Qui si intrecciano tutti questi temi e vengono sessualizzate le pratiche culturali mettendo in confronto oriente e occidente; in questo libro infatti Tanizaki problematizza e guarda con criticità gli effetti dell’occidentalizzazione, avvenuta in Giappone dalla seconda metà dell’Ottocento, per cui la cultura giapponese diventa qualcosa di sempre più difficilmente individuabile, un ibrido con elementi che si mescolano.⁣

L’effetto dell’occidentalizzazione si vede in entrambi i protagonisti, in minor misura Joji in cui suscita un’incedibile fascinazione e in maggior misura in Naomi (da nome e fattezze che richiamano quelle occidentali) che sembra esserne il prodotto.⁣

Mentre Joji riesce a guardare con spirito critico alle azioni di Naomi ma allo stesso tempo non può fare a meno di esserne attratto (tanto da esaltare la sensualità di essa e amarla per questo), Naomi è viziata, capricciosa, immorale, sadica, volgare e allo stesso tempo innocente, come se non si rendesse conto della gravità dei suoi comportamenti.⁣

«In verità, il cuore mi suggeriva di non crederle ancora e diffidare, ma la mia natura animale mi costringeva ad arrendermi ciecamente a lei. Ero disposto a inchinarmi a qualsiasi condizione.»⁣⁣

Tanizaki ci porta una relazione tossica e malata, descritta con sguardo ironico, consapevole e rassegnato dello sciocco Joji che non può fare a meno di sottomettersi alla volontà di questa donna crudele e bellissima.⁣

Geniale, come sempre.⁣
⭐⭐⭐⭐/5⁣

 

Tanizaki Jun’ichirō - 谷崎潤一郎 (1886-1965)

Tanizaki oggi è considerato uno degli autori più rappresentativi della narrativa giapponese del '900; fu un narratore di romanzi e racconti di finzione altamente canonico anche all’estero ed ebbe una produzione molto vasta e lunga.

Era un antinaturalista: gli esponenti di questa corrente ritenevano che non ci potesse essere arte senza mediazione o manipolazione, interpretazione e immaginazione. Miravano ad una verità più estetica ed intuitiva.

 

 Tanizaki fa sempre trasparire la consapevolezza dell'artificiosità della scrittura e:
• inserisce giochi intertestuali e citazioni, fa uso di ironia e manipola la funzione narratoriale: il narratore è inattendibile e ironico, non si sa se dica la verità; a volte ci sono doppi narratori.
Rompe completamente il dettame del romanzo dell'io degli anni '20 nel quale narratore, autore e protagonista erano la stessa persona, il romanzo è completamente mediato dall'autore; 


• Molto spesso dinamizza la narrazione con un uso simbolico di elementi che vengono caratterizzati identitariamente come giapponesi o occidentali, questi due poli sono ironici, in realtà sono ibridi, vengono spesso sessualizzati >il desiderio sessuale dei personaggi si appunta su uno dei due elementi.


• Interesse per la cultura di “massa”, il cinema, i fenomeni di costume, l’attualità; Questo si nota anche nei suoi temi: parla dei divertimenti dell'epoca, delle mode, di cinema.

 

Temi piu frequenti:
•erotismo e perversioni, feticizzazione della donna, nostalgia della madre, rapporto tra finzione e verità, dislocazione dell’identità culturale.
→ Tanizaki dichiara di essere interessato soltanto alla menzogna, la narrazione non deve arrivare alla cristallina rappresentazione della realtà ma è manipolazione. Da questo scaturisce una costante ironia su ciò che è autentico e ciò che non lo è. 


•Tanizaki era un grande lettore della psicopatologhia sexualis del 1887 (manuale di un medico tedesco dove sono elencate le principali perversioni sessuali da lui sperimentate nella sua vita professionale). Qui è presente una dialettica fra sadismo e masochismo, l'annullamento dell'io nella completa sottomissione alla bellezza di una donna crudele, il feticismo per i piedi: tutti temi molto cari a Tanizaki, usati sempre in un contesto che tende all'ironia.

 

A causa dei suoi temi controversi Tanizaki è stato spesso censurato.

È considerato un maestro di stile e un autore apolitico (per questo veniva visto di cattivo occhio dai letterati marxisti degli anni '20); come Nagai Kafū non prese atto alla propaganda fascista, il suo romanzo "Neve Sottile" (Sasame Yuki 細雪), fu interrotto dalla censura perché parlava di cose troppo banali e quotidiane andando contro lo spirito di patriottismo ed eroismo quotidiano che il governo voleva instillare nella popolazione.
Tanizaki allora decise di non scrivere nulla, in quel periodo tradusse il Genji monogatari in giapponese moderno e concluse Sasame Yuki dopo la guerra, che è considerato uno dei suoi romanzi più importanti.


La produzione Di tanizaki viene divisa in due fasi:

1."Periodo Yokohama" - fase occidentalista fino al terremoto del Kanto (1923) :
• Qui sperimenta il gusto libertino e decadente;

In questa fase ha una grande fascinazione per l'occidente. Viveva a Yokohama dove c'erano molti stranieri; era un luogo in cui i giapponesi potevano entrare in contatto con gli occidentali e conoscere la loro cultura. In questo periodo Tanizaki mette in luce sia elementi tipici della sua fascinazione ironica dell'occidente sia elementi di critica del periodo come la cultura di massa e consumistica.


• I soggetti sono tratti sia dalla contemporaneità che dal passato (periodo Edo, antica Cina…)
• Culto dell’arte: art pour l’art, la vita doveva essere come un'opera d’arte.


• Perversioni (sadismo, masochismo, feticismo) finalizzate non tanto all' esplorazione scientifica dell’interiorità, ma alla realizzazione di un ideale estetico


• Predominanza dell’elemento fittizio


• Elementi tratti dalla letteratura di genere (poliziesco, detective story...): trame ben congegnate, suspence, mystery…
→Nella maturità, Tanizaki in parte ripudia questa produzione

 

 2. Dopo il terremoto del Kanto :
Dopo il terremoto del Kanto si trasferisce da Tokyo nel Kansai e qui riscopre il Giappone.


– Continua da applicare gli stessi strumenti di manipolazione della narrazione sostituendo i riferimenti intertestuali stranieri a quelli Giapponesi.

– Tra le due guerre scrive diverse opere con tematiche premoderne e le riadatta o con elementi moderni o riadattando i temi classici in un contesto moderno.

Questi testi sono accomunati da:

– sperimentazioni linguistiche e stilistiche (rifiuto del genbun’itchi; uso del dialetto del Kansai; rielaborazione dello stile dei monogatari;)

– forte manipolazione della figura del narratore in dialetto del Kansai.

– Enfasi sulla funzione narratoriale (narratori inattendibili, parziali, menzogneri, found manuscripts...)

 – Motivi e allusioni da letteratura premoderna (Genji, gunki monogatari, nō), ambientazioni storiche (ricostruite tramite narratori e documenti, veri e falsi)


– Disinteresse sia per l’impegno della letteratura proletaria sia per la “letteratura pura”; 


– Continuità con temi precedenti di feticismo e donne crudeli a cui si somma il tema del desiderio e della nostalgia per la madre, del voler tornare nel grembo materno e al ritorno dell’annullamento di sé all’interno dell’infanzia più iniziale.


Le opere di questo periodo sono molto sovversive: gioca sull'identità culturale e la manipola facendo vedere la natura fittizia della storia che ci viene tramandata.


Sono gli anni in cui Tanizaki ingaggia un dibattito sul significato del romanzo e della trama con Akutagawa che dice che il romanzo è bello quando non ha trama mentre Tanizaki dice che senza trama, bugie e inganni un romanzo sarebbe noioso e non avrebbe una sua strutturazione.