E’ un manga malato, perverso ed inquietante dove eros, morte e ossessioni si intrecciano a regola d’arte.
I disegni di Maruo sono crudi, espliciti e forti ma non quanto ne “Il bruco”. Grazie agli splendidi paesaggi dell’Isola Panorama viene fuori tutto il suo talento come illustratore senza però mai rinunciare alla vena eroguro che contraddistingue tutte le sue opere e che nel 2009 lo ha portato a vincere il premio culturale Osamu Tezuka, assegnato ogni anno ai migliori manga.
A differenza de "Il bruco", dove la violenza e la sessualità esplicita generano un effetto disturbante e straniante, in questo manga la sessualità risulta naturale, sospesa, innocente proprio perché calata in un luogo tanto utopico e fuori dal mondo dove tutto sembra essere permesso e il tempo pare fermarsi.
Ho apprezzato vedere nero su bianco tutti i meravigliosi paesaggi immaginati leggendo il libro ma il manga non è riuscito a soddisfarmi pienamente. Nel libro Ranpo ci fa conoscere ogni parte della mente perversa di Hitomi, disposto a tutto pur di attuare il suo piano, tenendoci sempre sul filo del rasoio, con un’ansia costante e il terribile presentimento che stia per succedere qualcosa di brutto.
Ranpo è riuscito così egregiamente a farmi immedesimare in Hitomi che le cose da me immaginate erano molto più inquietanti e horror di quelle effettivamente disegnate da Maruo, uno dei maestri dell’horror giapponese. Forse questa è la prova che in realtà non c’è niente di più spaventoso della nostra mente.
Lo consiglierei assolutamente ma solo dopo aver letto il libro, per me fondamentale per godersi pienamente il manga. ⭐⭐⭐,5/5
Autori: Edogawa Ranpo (storia), Suehiro Maruo (illustrazioni)
Casa editrice: Coconino Press
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 268
Prezzo: 20€
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