Gli utamakura della letteratura giapponese


In “Oku no hosomichi” il poeta Matsuo Bashō fa un resoconto di viaggio che si intreccia con quelli fatti dai poeti e dai viandanti del passato. I posti visitati sono infatti degli “utamakura”, luoghi storici, poetici o sacri utili a rintracciare la cultura passata e a trovare con essa un legame.

 

Leggendo “La neve di Yuzawa” mi sono immaginata un viaggio simile a quello compiuto -in parte realmente, in parte metaforicamente- da Bashō. Maria Teresa Orsi e Sebastiano Tana ci accompagnano infatti in uno splendido viaggio per il Giappone: 28 tappe, 28 “utamakura” della letteratura giapponese divenuti famosi grazie agli scrittori che hanno deciso di ambientare lì le loro opere.

 

Ripercorrendo i vari luoghi della tradizione e della leggenda vengono approfonditi libri di letteratura giapponese classica, moderna e contemporanea. Tra i più famosi troviamo Murasaki Shikibu, il già citato Bashō, Ueda Akinari, Sōseki, Tanizaki, Kawabata, Nagai Kafū, Dazai, Murakami e moltissimi altri più o meno noti, ma non per questo meno interessanti.

 

Tantissimi sono i luoghi che mi hanno affascinato ma non vorrei né riuscirei a parlarvi di tutti, voglio però raccontarvi brevemente quello che più mi ha colpito ovvero l'ormai semi demolito Carcere di Toyotama a cui Sasaki Mikirō ha dedicato la raccolta di poesie “Toyotama keimusho”.

 

Questo carcere testimonia uno dei periodi più bui della storia del Giappone che spesso viene dimenticato ma che non può esserlo. Un Giappone imperialista che reprimeva con la forza e con la tortura chiunque si opponesse al regime e che non esitava ad incarcerare ogni ribelle. Nel carcere Toyotama sono stati rinchiusi alcuni tra i più importanti esponenti del movimento comunista, compreso il famosissimo Kobayashi Takiji, maggiore esponente della Letteratura proletaria che ne “Il peschereccio di granchi” ha denunciato le condizioni disumane dei lavoratori causando lo sciopero del 1926 e inneggiando ad una rivoluzione proletaria. Un autore divenuto clandestino e morto tra atroci torture.

 

Un saggio assolutamente immancabile ai nipponisti (ma che forse invece può risultare pesante a chi si è approcciato di recente a questa letteratura), da studiare e assaporare che vi farà voglia di leggere ogni opera citata, comprese le molte non ancora tradotte e che spero lo saranno presto!

 

Titolo: La neve di Yuzawa

Autore: Maria Teresa Orsi & Fabio Sebastiano Tana

Casa editrice: Einaudi

 Anno di pubblicazione: 2021

 Pagine: 314

 Prezzo: 22€

 Potete acquistarlo qui (link affiliato!)