L’amore come liberazione personale

 


Ultimamente i premi Akutagawa mi stanno un po’ deludendo. Viaggio nella terra dei morti ne è infatti un esempio o quasi. Composto da due racconti, posso dire di essere rimasta abbastanza delusa da uno (che poi è proprio quello ad aver vinto il premio) e piacevolmente colpita dall’altro.

Nel primo racconto, che dà il nome al libro, seguiamo Natsuko e il marito Taichi, infermo da una qualche malattia neurologica, in un viaggio in Shinkansen verso una spa di lusso dove Natsuko era stata da piccola. Questo si rivela ben presto un viaggio figurato che fa precipitare Natsuko in una spirale di ricordi in cui si trova costretta ad affrontare i fantasmi del suo passato, la madre e il fratello ossessionati dalla ricchezza, per poter finalmente andare avanti, libera come lo è suo marito.

Questo racconto, seppur brevissimo, è tutt’altro che una lettura leggera. Il viaggio nel passato, unito alla condizione di disabilità di Taichi trattata con fin troppo pietismo, si rivela opprimente e doloroso tanto da desiderare di terminarlo in fretta. Seppur sia una storia di emancipazione che alla fine lascia intravedere la speranza, ho trovato la lettura davvero opprimente.

Il secondo racconto, Novantanove baci, è quello che più mi ha conquistato. È la storia di quattro sorelle e del loro amore che sembra andare oltre al semplice amore fraterno e sfociare in qualcosa di più malsano, morboso e proibito. Leggendolo è impossibile non provare un forte disagio. Tuttavia, proprio come quando si osserva con la cosa dell’occhio qualcosa di disgustoso senza però smettere di guardare del tutto, è impossibile non rimanere attratti da questo racconto dalla forte carica erotica. Fin dalle prime pagine mi ha ricordato il tipo di storia che potrebbe scrivere il mio amato Tanizaki, non potete capire la gioia quando ho scoperto che è effettivamente ispirato al suo famosissimo romanzo “Neve sottile”!

Kashimada Maki è senz’altro un’autrice promettente e da tener d’occhio. I temi trattati uniti alla critica sociale e alla scrittura delicata ma senza fronzoli, mi hanno incuriosito e intrattenuto per cui spero di leggere presto qualcos’altro di suo!

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