Un viso levigato⁣


“Stranieri su un molo” è un libro fondamentale per comprendere il fenomeno delle migrazioni e il concetto di identità. ⁣

Nella prima parte, attraverso una ricostruzione genealogica delle proprie origini, Tash Aw, autore sino-malese, costruisce un collegamento tra il suo volto e la storia dell’Asia. Il suo viso è privo di caratteri definiti tanto che in ogni paese asiatico viene scambiato per qualcuno del luogo. Allo stesso modo, la storia dell’Asia ha nascosto i propri spigoli e ora si mostra come un tutt’uno che nasconde le differenze locali in nome di una nascente borghesia e un nuovo benessere. Vengono nascosti sotto al tappeto la vergogna e le privazioni del periodo coloniale che lo stesso autore ha vissuto attraverso il racconto del nonno, figura a lui vicina ma profondamente lontana che da giovane si è ritrovato, appunto, straniero su un molo, con un futuro incerto all’orizzonte. Il nipote, invece, ha avuto la possibilità di studiare alla Cambridge grazie ai sacrifici del nonno, di cui ormai ha solo un’immagine sfocata. ⁣

Per il progresso la Cina, ad esempio, ha cancellato il suo passato vendendosi al resto del mondo come un unico popolo con un'unica lingua, la realtà però è molto più complessa. Ma del resto, nessuno vuole ricordare il periodo in cui stava male, quindi tutto diventa tabù. L’unica cosa da fare è guardare avanti. Rivangare i soprusi, le violenze e la povertà del periodo coloniale è considerato inutile, quasi dannoso. Si costruisce quindi un’identità comoda, senza macchie nel proprio passato. Senza fare i conti con esso, però, come si può andare avanti?⁣

La seconda parte vede come protagonista la nonna dello scrittore. Donna intelligente, forte e consapevole, ha dovuto vivere diverse avversità nella propria vita. ⁣
 «La nostra vicinanza si misura nella distanza tra noi». ⁣
È proprio così: due persone tanto diverse per trascorsi, possibilità e anche per età diventano in qualche modo estranei nonostante i legami di sangue. È però questo che, d’altra parte, li rende vicini. È la separazione che li unisce, necessaria affinché l’autore potesse avere un’istruzione e, di conseguenza, un futuro migliore.⁣