Perché ci piace quando le donne sbagliano? ⁣


Jude Allison Sady Doyle in questo puntuale saggio risponde alla domanda e lo fa partendo dal concetto di trainwreck. La trainwreck è una donna famosa che in qualche modo, proprio come un treno, ha deragliato dai binari considerati “giusti” osando magari nel vestire o nell’atteggiamento oppure abusando di alcol o sostanze stupefacenti. La trainwreck è una figura che tutti noi conosciamo e a cui immediatamente associamo un volto.

Nel mio caso, la prima a cui ho pensato è stata Miley Cyrus. Ricordo perfettamente come il suo drastico cambio di look e di atteggiamento -da una ragazzina della Disney a una donna consapevole del proprio corpo- abbia sconvolto tutti, di come si sia iniziato a parlare di lei su ogni giornale dandole della pazza nevrotica o dell’isterica. Ma cosa accomuna Miley a Charlotte Brontë, Sylvia Plath, Britney Spears, Amy Winehouse, Whitney Houston? Sono tutte donne che hanno osato troppo, che hanno raggiunto un livello di fama e apprezzamento tale da desiderarne la rovina. Donne che i paparazzi e la stampa scandalistica non aspettano altro che distruggere al minimo errore, di chiamare “tr0i3” anche se sorprese insieme al proprio partner ma allo stesso tempo di ridicolizzare se troppo riservate: “figa di legno” scrivono.

Al contempo, Sady Doyle dimostra come alle loro controparti maschili venga concesso tutto e come ogni loro errore (o abusi veri e propri) venga completamente dimenticato in favore di una sorta di redenzione permessa solo agli uomini.
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«La trainwreck, la donna che subisce la più pubblica delle punizioni, è il modo più semplice che abbiamo per valutare chi ha infranto le regole.»

Ma davvero uscire da quei cosiddetti “binari” stabiliti dagli uomini è così grave?

In questo illuminate saggio Sady Doyle attinge alla letteratura e alla stampa scandalistica per analizzare consapevolmente l’ascesa e la caduta delle trainwreck dimostrando come le nostre idee possano essere facilmente manipolate dalla stampa scandalista e spinge ad interrogarci oltre, a rileggere in chiave femminista tutti quegli scandali a cui anche noi, in modo quasi sadico, abbiamo assistito. Consigliatissimo.