Anzu è una donna sposata con la passione per gli anime e del cosplay che trova una via di fuga dalla sua miserabile vita nella relazione con Saitō, un giovane studente del liceo. I due all'inizio intrattengono una relazione puramente sessuale che presto si trasforma in qualcosa di più intimo e profondo. Con lui Anzu si sente compresa e gli confida di non poter avere figli, motivo che la rende il bersaglio della suocera che la costringe addirittura a sottoporsi a dolorosi trattamenti per la fertilità.
La loro relazione termina però presto, quando un video scandaloso dei due inizia a circolare per la città arrivando ovviamente anche tra i banchi di scuola.
Da questa storia se ne snodano poi altre, ognuna degna di nota. Ogni capitolo è raccontato da un punto di vista diverso e tocca tanti temi, anche troppi. Alcuni tuttavia meritavano di essere approfonditi molto di più e lasciano con l'amaro in bocca, come se mancasse qualcosa: mi riferisco in particolare al capitolo di Ryōta, amico di Takumi, dove vengono messe in luce le disuguaglianze sociali e dove troviamo Taoka, uno se non IL personaggio più interessante e controverso di tutto il libro che avrebbe meritato un arco narrativo a sé.
Io codardo guardavo il cielo è una storia di sentimenti, di dolore e di crescita che mette in luce dinamiche più nascoste della società giapponese in modo crudo e realistico. Si parla di rapporti umani, di infertilità, di bullismo, di povertà, di sette religiose, di ped0filia e non solo.
Pur essendo così realistico e trattando di sesso, il libro non risulta mai volgare ma piuttosto sincero e profondo.
Io codardo guardavo il cielo è stata la lettura del bookclub #PaginedaYamato e poche volte abbiamo avuto una discussione così interessante e articolata su un libro. C'è davvero tanto su cui riflettere e i punti di vista sono altrettanti, ognuno ha una sua interpretazione dei fatti.
Ma quindi, alla fine, chi era il codardo?