Delitto a Tokyo: Higashino è sempre una garanzia

Higashino è una delle mie poche certezze


Il corpo di un famoso avvocato viene ritrovato morto in una macchina. La risoluzione del caso sembra semplice, anche fin troppo. Tutti gli indizi portano a un uomo, che infatti confessa poco dopo. Il caso viene considerato immediatamente chiuso ma qualcosa non torna. Ad accorgersene tuttavia, sono solo Mirei, figlia della vittima, e Kazuma, figlio dell’imputato. A entrambi, infatti, la ricostruzione dei fatti non sembra verosimile: pochi piccoli dettagli fuori posto che solo chi li conosce davvero più notare.

 

Nonostante i loro dubbi i due ragazzi non vengono ascoltati: le forze dell’ordine e i loro avvocati non sembrano affatto interessati a riaprire il caso, tanto più con una confessione convincente, sono interessati solo alle apparenze, non alla verità. L’avvocato di Mirei continua a parlare di richiedere la pena di morte, quello di Kazuma a come uscirne più illesi possibili.

 

Ai due giovani, così distanti ma così simili, non resta altro che unire le proprie forze e fare luce sul caso da soli:

«Sono come la luce e le tenebre, il giorno e la notte. Pensa se un cigno e un pipistrello si mettessero a volare in cielo insieme.»

 

Higashino dedica grande spazio alla psicologia dei personaggi delineando così due protagonisti umani, sfaccettati, vulnerabili ma tenaci che non si arrendono nonostante tutto con cui è impossibile non empatizzare.

 

Io sono innamorata di questo scrittore, follemente. Quello che sembra un banale giallo già risolto in partenza si rivela una potente critica sociale che mostra abilmente uno spaccato della società giapponese contemporanea. Punti di vista, passato e presente si intrecciano a regola d’arte per far riflettere sul tema della colpa e delle apparenze: quanto possono incidere le colpe di un singolo sui propri familiari? In Giappone, tanto. Tanto al punto da far perdere il lavoro, da far vivere qualcuno nella vergogna costringendolo addirittura a traslocare e a nascondersi cambiando vita.

 

È forte la critica alla superficialità delle autorità, che devono sottostare a mille regole e alle gerarchie prima di poter fare qualcosa, così come lo è quella ai media e alla stampa che non si fanno alcuno scrupolo nel mettere alla gogna i familiari dell’imputato solo per ottenere uno scoop da prima pagina.

 

Delitto a Tokyo, o meglio 白鳥とコウモリIl cigno e il pipistrello (perché cambiare un titolo così significativo con uno così banale?), è un libro magnetico dal finale inaspettato che è riuscito a conquistarmi.